30 – Lunedì 8 giugno 2020
Come salvarsi la casa
(Strauss, Salome, Danza dei sette veli)
La storia che ci racconta Corrado Rollin su Strauss è davvero avvincente e vi consigliamo di sentirla nel video.
Salome, su testo di Oscar Wilde, andò per la prima volta in scena a Dresda nel 1905 con un successo straordinario e clamoroso. Come disse Thomas Mann, era il capolavoro di un “rivoluzionario fortunato, audace e conciliante al tempo stesso”.
È una delle opere del Novecento più rappresentate al mondo, anche se nei primi anni la sua circolazione fu penalizzata dalla scabrosità del soggetto.
Siamo a Gerusalemme, nella reggia di Erode, che sta banchettando con i suoi cortigiani, la moglie Erodiade e la bella figlia di lei, Salome. A lato della sala c’è una cisterna in cui è imprigionato Jochanaan, il Battista. Erode chiede insistentemente alla fanciulla di danzare per lui, promettendole di darle in cambio tutto quello che vorrà. Salome alla fine accetta e, sulle note di una musica violenta e selvaggia, esegue una danza conturbante. E quando Erode le chiede quale sia la ricompensa che desidera, lei ordina che le venga portata la testa di Jochanaan su un piatto d’argento.
La danza dei sette veli in teatro è sempre un problema per cui in genere viene “doppiata” da una ballerina. Robert Carsen ha ironicamente risolto il problema lasciando Salome vestita e facendo spogliare i maschi presenti e guardoni. Nell’edizione di Gabriele Lavia per il Teatro Comunale di Bologna nel 2010 il soprano svedese Erika Sunnegårdh si fa brillantemente carico di tutte le incombenze sceniche. Dirige Nicola Luisotti.
Viva l’opera, viva il Teatro, viva il Baretti.
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