Lunedì 18 marzo 2024, ore 21
TOMBOY
di Céline Sciamma
Laure (Zoé Héran), 10 anni, si è appena trasferita in un nuovo quartiere: un po’ per gioco, un po’ per sopperire alle difficoltà di integrazione, si presenta ai coetanei come un ragazzino di nome Michael. Quando la sua vera identità verrà svelata, una piccola tragedia si abbatterà sulla comunità.
Delicatissima riflessione sulla pre-pubertà, diretta dalla francese Céline Sciamma, che, al secondo lungometraggio, dimostra già invidiabile talento e sicurezza nel confrontarsi con temi affatto semplici. Riuscendo nell’impresa di rapportarsi alla materia con un approccio originale e mai eccessivo, Sciamma costruisce un impeccabile ritratto di signorina, condendo i silenzi e gli sguardi della piccola Laure, crisalide androgina e commovente, costruendo al contempo una pungente critica al pregiudizio e alla ristrettezza di mentalità. Le scelte di Laure non hanno una motivazione, sessuale o sociale, ma piuttosto il sapore di un gioco di fantasia sfuggito di mano e forse per questo sono ancora più estreme e sconvolgenti, per la famiglia, per la piccola comunità e per la ragazzina stessa. Lo stile raffinato ed essenziale della regia, abilissima nel non far avvertire la propria presenza, costituisce una perfetta cornice formale per quello che è un racconto di formazione esemplare e degno di essere mandato a memoria. Notevole performance della giovanissima protagonista.
Teddy Award (premio cinematografico internazionale per film con tematiche LGBT) al Festival di Berlino.
