15 – Lunedì 4 maggio 2020

Musica nelle notti di luna

(Bellini, Norma, «Casta diva»)

Norma inaugurò la stagione del Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre 1831 e, dopo un debutto contrastato, si è affermata come una delle opere più importanti del repertorio. Vincenzo Bellini scelse come librettista il famoso Felice Romani, che ha dato al testo un’impronta classica ma anche aperta alle nuove tematiche romantiche.

Nelle Gallie occupate dai Romani, la sacerdotessa Norma si appresta a compiere un rito nel profondo della foresta sacra ai druidi e si rivolge con devozione alla divinità lunare: Casta Diva, che inargenti queste sacre antiche piante, A noi volgi il bel sembiante, Senza nube e senza vel. Questo è uno dei brani operistici più famosi in assoluto, ma a rigore non sarebbe un pezzo a sé stante. In effetti non è che una parte della scena quarta del primo atto. Ma è ben difficile che in teatro l’esecuzione della scena non s’interrompa qui per l’applauso alla primadonna.

Vediamoci questa scena nell’allestimento del 2016 curato da Àlex Ollé, uno dei sei direttori artistici della compagnia catalana La Fura dels Baus.

Norma è il soprano bulgaro Sonya Yoncheva, dirige Antonio Pappano.

Viva l’opera, viva il Teatro, viva il Baretti.

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