Lunedì 22 aprile 2024, ore 21

I MISERABILI

di Ladj Ly

Stéphane (Damien Bonnard) si è unito all’unità operativa di un diparimento anti-crimine a Montferneil, nei sobborghi di Parigi, dove Victor Hugo ambientò il suo romanzo più celebre, I miserabili. Il legame con i suoi due nuovi colleghi, dai modi bruschi e indisponenti, fatica però a mettersi sui binari giusti e la situazione precipita definitivamente quando un drone li riprende mentre si macchiano di alcune azioni disonorevoli ai danni di un gruppo di adolescenti.

I miserabili (Les misérables) segna l’esordio alla regia di Ladj Ly, già co-regista del notevole documentario A voce alta e autore del cortometraggio omonimo da cui ha tratto il suo grande salto dietro la macchina da presa. È un film duro e diretto, che racconta la banlieue con i codici spettacolari dei blockbuster americani: azione concitata, dialoghi secchi e ficcanti e un ottimo lavoro nella gestione corale dei personaggi, che non sono pochi ma sono tutti caricati di una precisa valenza narrativa e, dato il tema e le ricadute in ballo, anche sociale. Qualche cenno di retorica e di manicheismo non manca, soprattutto nella contrapposizione tra buoni e cattivi, tra poliziotti super corrotti e ultimi tra gli ultimi. Eppure c’è una tale limpidezza emotiva nel tono – oltre a una precisione e una giustezza nell’afflato civile – così forte da far perdonare fin da subito questi limiti per prediligere l’immedesimazione e l’indignazione, il coinvolgimento viscerale e l’adesione alle sorti della parti in causa.

C’è dentro però anche la scuola migliore del cinema francese degli ultimi anni, da Laurent Cantet a Stéphane Brizé: modelli che emergono tanto nella precisione degli scambi di battute, che si rincorrono a un ritmo invidiabile, quanto nell’abilità del regista nell’usare la macchina da presa per calare lo spettatore nel cuore del conflitto, senza forzature o stonature. A fare da sfondo c’è, naturalmente, l’atmosfera precaria e avara di certezze della Francia contemporanea, che ha trovato nella vittoria dei Mondiali di calcio nel 2018 una cementificazione solo apparente e di fatto si trova sprofondata in un clima di terrore che investe le sue banlieue. Affogandole a più riprese nel sangue e nella violenza, con una polizia inadatta nel confrontarsi con i propri doveri e responsabilità e un tessuto sociale sempre più frammentato e in balia di se stesso.

I miserabili prende il titolo e l’ispirazione da un testo letterario arcinoto e si colloca nei luoghi che ispirarono Hugo e nei quali lo scrittore stesso abitò: il parallelismo tra il passato e il presente è piuttosto sconcertante e il richiamo temporale, le rivolte del 2005, assolutamente calzante. Si tratta di un’opera prima che, pur senza andare per il sottile, riesce ad affrontare il presente della Francia restituendone il crocevia multiculturale e multirazziale e mettendo a fuoco un ecosistema urbano totalmente emarginato, in cui i colori della bandiera francese sopravvivono solo sulle maglie dei calciatori e lasciano, nella realtà, a una situazione dai contorni mesti e ingrigiti, quando non addirittura nerissimi.

Senza contare lo sguardo fiero e sincero, di cui il film si fa orgogliosamente scudo, sulla gioventù e sulle sue possibilità d’azione, la messa a punto della comunità islamica e il dispositivo cinematografico, abusato ma sempre efficace, che consiste nello svelare l’amoralità di azioni e comportamenti mostrandola attraverso lo sguardo tramortito e imbambolato di un giovane agente ancora immune alla corruzione dilagante. E poi, oltre a una sequenza d’apertura che vale tutto il film, ci sono i droni, occhi giganti e volatili che per una volta non sono usati in chiave illustrativa ma si caricano di una precisa valenza narrativa, inducendo lo spettatore a riflettere sulla fragilità delle nostre azioni (soprattutto le più turpi) al tempo del digitale di massa e su quanto piccoli, fragili e meschini possiamo essere, tanto visti da lontano quanto da vicino.

(Davide Stanzione, bestmovie.it)

I miserabili
Bigliettiintero 5,00€
ridotto €4,00 (over 65, under 25, Aiace, Anpi, soci dell’Istituto di Psicoterapia Psicoanalitica).
Omaggio per gli studenti della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica
Durata102'
GenereDrammatico
Regia Ladj Ly
CastDamien Bonnard, Alexis Manenti, Jeanne Balibar, Djibril Zonga
Anno2019
NazioneFrancia

La rassegna è organizzata in collaborazione e grazie al contributo dell’Istituto di Psicoterapia Psicoanalitica di Torino.

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